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Économie affectée par la pandémie, crise mondiale

Par 9 septembre 2020#!28jeu, 18 Fév 2021 09:14:11 +0100+01:001128#28jeu, 18 Fév 2021 09:14:11 +0100+01:00-9Europe/Rome2828Europe/Rome202128 18am28am-28jeu, 18 Fév 2021 09:14:11 +0100+01:009Europe/Rome2828Europe/Rome2021282021jeu, 18 Fév 2021 09:14:11 +0100149142amjeudi=7133#!28jeu, 18 Fév 2021 09:14:11 +0100+01:00Europe/Rome2#février 18th, 2021#!28jeu, 18 Fév 2021 09:14:11 +0100+01:001128#/28jeu, 18 Fév 2021 09:14:11 +0100+01:00-9Europe/Rome2828Europe/Rome202128#!28jeu, 18 Fév 2021 09:14:11 +0100+01:00Europe/Rome2#27 Comments

Pandémie

  • Depuis son apparition, la pandémie et les mesures sans précédent prises pour freiner la propagation de virus  incluso l’isolamento forzato ; stanno avendo un impatto devastante sull’economia globale facendo perdere il lavoro a milioni di persone in vari settori.

 

Crise

 

  • Italia in crisi profonda le misure di contenimento hanno spinto l’Italia in una contrazione economica profonda’. Lo indica la Commissione europea nel nuovo rapporto di previsione. Nel primo trimestre il pil è calato del 5,3% e nel secondo ‘il danno all’attività economica è atteso essere più forte’. L’economia ha iniziato a riprendersi dalla produzione dovuta alla pandemia non appena le misure di contenimento associate hanno iniziato ad allentarsi a maggio’. In assenza di una seconda ondata di infezioni, l’attività economica inizierà a riprendersi nel terzo trimestre di quest’anno, aiutata da un sostanziale sostegno dell’azione politica’.

 

Fermeture

 

  • Italie è stato il Paese con il periodo di chiusura dell’attività più prolungato, l’ha introdotta per prima e ha rilasciato il confinamento più o meno in linea con gli altri Stati, per questo la situazione è quella che è infatti in Spagna e in Francia la situazione è molto grave ma non bisogna concentrarsi sulle differenze tra Paese e Paese, ma sulla sfida che dovrà essere fronteggiata dal governo e dagli italiani’.

 

Impact economique

 

  • L’impatto economico del confinamento è più grave di quanto avevamo inizialmente previsto. Continuiamo a navigare in acque agitate e siamo esposti a molti rischi, tra i quali un’altra massiccia  ondata di contagi”. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, commentando le previsioni economiche d’estate della Commissione europea. “Al di là di qualsiasi  altra considerazione – ha aggiunto -, le previsioni sono un esempio eloquente della necessità di concludere un accordo sul nostro ambizioso pacchetto per la ripresa, NextGenerationEu, per aiutare l’economia. Per quanto riguarda i prossimi mesi di quest’anno e il 2021 è lecito attendersi una ripresa, ma dovremo sorvegliare da vicino il rischio che avvenga a ritmi diversi. È nostro dovere continuare a proteggere i  lavoratori e le imprese e a coordinare scrupolosamente le politiche a livello dell’Ue, per poter uscire dalla crisi più forti e più uniti”.

 

Deuxième vague

 

  • En Italie ces dernières semaines infections à coronavirus ils se multiplièrent ; afin de ne pas être pris au dépourvu face à une deuxième vague redoutée, ils ont été aménagés tampons pour tapis sulle persone di ritorno dall’estero, così da individuare sul nascere eventuali nuovi épidémies.Et dèsanalyse par écouvillon è stata fatta una découverte plutôt alarmante: negli ultimissimi casi registrati è stata notata una carica virale 100 volte più potente par rapport aux mois précédents.

 

L'économie en danger

 

  • Perdita di 1,15 milioni di posti di lavoro entro la fine del 2020 se la pandemia sarà tenuta sotto controllo. Ma i posti persi potrebbero salire a 1,48 milioni se ci sarà una seconda ondata di contagi. Nel 2021 ci sarà un recupero dell’occupazione, ma solo parziale; nello scenario ‘migliore’ mancheranno all’appello ancora 560mila posti rispetto alla fine del 2019, più di 700mila se il virus porterà ad altre chiusure. E’ l’impatto della crisi del Covid-19 sul mercato del lavoro dell’Italia che emerge dall’Perspectives d'emploi dell’OCDE, comme il l'explique Andrea Garnero, economista dell’Organizzazione, specializzato nei temi dell’occupazione e tra gli autori dello studio. «I prossimi mesi saranno veramente complicati. La prima risposta alla crisi è stata quasi ovvia: una rete di protezione per tutti. Ora la questione diventa molto più complicata.

 

 

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