Nome utente
Etichetta

anti-Whatsapp

Più veloce di WhatsApp, per sempre gratuita.

I fratelli russi Durov, già creatori di Vkontakte, il più popolare social network russo, sono le menti alle spalle del nascente (e già popolarissimo) Telegram. La prima app di messaggistica che è riuscita in pochissimo tempo a soppiantare per moltissimi utenti nel mondo WhatsApp.

Telegram inizialmente si presentava come test per il protocollo MTProto per poi diventare, nel giro di pochi giorni, la seconda applicazione di messaggistica più scaricata al mondo.

Dando uno sguardo rapido e poco approfondito, Telegram si presenta come la ”copia azzurra” del più famoso concorrente  permettendo ai propri utenti, infatti, la condivisione di  messaggi, foto, video e posizione geografica.

Il vero anti-WhatsApp, però, presenta una vasta gamma di opzioni e di caratteristiche che gli ha permesso di colpire il modo efficace il cuore di milioni di utenti nel mondo.

Quali sono le differenze sostanziali tra Telegram e WhatsApp?

Il costo

completamente gratuito, così come chiariscono gli stessi autori, i quali dichiarano che il loro intento è quello di creare applicazioni utili per gli utenti senza scopo di lucro.

Api aperta e protocollo gratuito

l’applicazione è aperta a tutti gli utenti e a tutti gli sviluppatori che desiderano crearne applicazioni ed usi alternativi.

Privacy

Settore nel quale è nettamente vincente rispetto la concorrenza.

Telegram, infatti, permette l’invio di messaggi segreti e criptati tra gli utenti i quali avranno la certezza che le loro conversazioni non verranno conservate.

La versione mobile è nata in concomitanza con quella desktop, tanto da costringere lo stesso WhatsApp a sviluppare la propria versione da scrivania.

Queste e molte altre funzioni sono state premiate con circa 5 milioni di download nella sua prima settimana di attività.

50 milioni di utenti registrati nel modo: dati comunicati dalla stessa applicazione nel proprio sito ufficiale.

Insomma, una vera rivoluzione premiata dagli utenti , con l’acquisizione di WhatsApp, di diventare il monopolista anche del settore della messaggistica veloce.