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Loneliness in the Digital Age

by 8 September 2023No Comments

Loneliness in the Digital Age

Il problema della solitudine sta guadagnando crescente attenzione nel contesto scientifico e sociale. In un’epoca iperconnessa, paradossalmente, la solitudine è in aumento, con gravi conseguenze sia emotive che fisiche per chi ne soffre. La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente aggravato la situazione, rendendo ancora più stringente l’urgenza di trovare soluzioni. In questo scenario, l’artificial intelligence (AI) emerges as a possible help, but brings with it a series of ethical and practical dilemmas.

AI As a Remedy for Loneliness: A Non-Obvious Answer

Molti si chiedono se l’artificial intelligence, in particolare i sistemi conversazionali come i chatbot, possa rappresentare un modo per affrontare la solitudine. Gli esperti dibattono se l’uso di IA per mitigare la solitudine sia una soluzione etica o meno. Articoli accademici come quello pubblicato nel 2018 da MIT Sloan hanno affrontato il tema, esaminando sia i benefici che i potenziali inconvenienti dell’uso dell’IA in questo contesto.

Belief Polarization: A Hidden Risk

A worrying aspect of using AI to combat loneliness is its tendency to learn and adapt its responses based on user preferences. This adaptation can lead to a form of “echo chamber”, where the user's beliefs and behaviors are never questioned, but rather reinforced. In a normal human relationship, there is a balance and moderation of beliefs; this does not happen when interacting with an intelligent agent designed to be 'pleasant'.

Etheric Reflections from the Big Screen

Il film del 2013 “HER” ha illustrato una visione distopica di come la dipendenza da un sistema operativo dotato di artificial intelligence possa influenzare negativamente le interazioni umane. Allo stesso modo, applicazioni come Replika hanno mostrato come la gente possa sviluppare attaccamenti emotivi ai chatbot, al punto che un aggiornamento del software viene vissuto come una ‘perdita’ emotiva.

 

Replika: A wake-up call for the future

Il caso di Replika è particolarmente emblematico. Diversi utenti hanno reagito con forte disagio ai cambiamenti nel comportamento del chatbot, arrivando persino a minacciare azioni autolesive. Questa situazione pone in evidenza i rischi impliciti nell’uso dell’artificial intelligence come “amico digitale”. È un monito che dovrebbe farci riflettere su come l’IA debba essere usata per supportare, non sostituire, le relazioni umane genuine.

Conclusion: Loneliness in the Digital Age

Sebbene i chatbot e altri strumenti di artificial intelligence possano offrire soluzioni intriganti per combattere il problema crescente della solitudine, è fondamentale considerare le implicazioni etiche e morali. Gli agenti intelligenti possono fungere da supporto, ma non devono in alcun modo sostituire il valore incommensurabile delle interazioni umane reali. È un equilibrio delicato che richiede una continua riflessione e aggiustamento mentre continuiamo ad avanzare nella nostra comprensione dell’IA e delle sue potenzialità e limiti.

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